Sempre con noi

.... dietro non si torna non si può tornare giù, quando ormai si vola non si può cadere più....
     

Una volta, qualche anno fa, il papà di uno di noi che ora non c'è più, il papà di un Angelo con il #24 sul cupolino e nel cuore, ci ha definiti così:

".. Mi aveva tanto parlato di voi, ma a dire il vero non avevo mai ascoltato più di tanto, ma essendo un gran "capoccione"  me li ha voluti far conoscere uno ad uno, questi ragazzi da baciare e abbracciare come figli propri, immersi in quelle loro tute in pelle, con i loro caschi sgargianti, tutti veri DURI! Gente che su strada non abbassa mai lo sguardo. Ma provate ad alzare le loro visiere scure da marziani e troverete occhi splendidi, puliti, gonfi di quelle lacrime vere in cui puoi annegare ed arrivare fino in fondo alla loro anima per vedere com'è candida. Provate poi a togliere quelle tute e troverete al loro interno dei bambinoni, innamorati della vita, dei week end a bistecche e salsiccia, ma ancora tanto bisognosi di un padre o di una madre che li prenda per mano quando la sorte inizia a giocare duro.. "

Si dice che ogni volta che saliamo in sella ai nostri destrieri, con noi salgono anche Angeli e Diavoli..
 E' vero! Rappresentano quel dualismo che rende questo modo di vivere così denso di emozioni che a volte il cuore sembra voler saltare via dal petto e mettersi a correre, ad urlare.
Diavoli che girano quel polso in maniera a volte così irrazionale e violenta che lo schizzo di adrenalina ti arriva dritto al cervello senza passare dal via lasciandoti i tremori per lunghissimi iterminabili minuti, e angeli che portano il volto e la voce di chi non è più con noi, dei nostri affetti, delle nostre paure ed esperienze costruite sulle nostre ossa rotte.
Si è vero, in moto si muore.. capita..
può capitare ad ognuno di noi, e ci si fa male, tanto male, ma quanta vita si trasforma in ricordi bellissimi, in attimi eterni, in risate così fragorose da far tornare il sole anche in una fredda e piovosa giornata di novembre?

Parlate con ognuno di noi e fatevi raccontare di un'uscita, un aneddoto, una curva e perdetevi in quello sguardo che comincia a scintillare, nelle risate, nel sorriso, che, spontaneo, stira gli angoli del viso e distende la fronte...

Parlate con ognuno di noi e chiedetegli che sarebbe di lui se un giorno dovesse rinunciare a questa passione e preparatevi a sentire l'urlo del silenzio, a vedere quello sguardo da bambino diventare lo sguardo di un marinaio costretto a vivere a terra con il mare in vista o di un pilota che guarda il cielo ancorato a terra..
In moto si muore, è vero, ma non esiste modo migliore di vivere il tempo che ci è concesso..
E se ancora non lo avete capito.. beh lasciate perdere, non lo capirete mai..

Ma se un domani, andando al mare con la vostra famiglia, automobilisticamente corretta, dovesse sopraggiungere uno di Noi, e vedrete vostro figlio girarsi di scatto e salutare sbracciando come un pazzo, rinunciate a capire anche lui..

Lui che nella sua incoscienza vede in Noi quella scintilla che voi non siete stati capaci di scorgere..
E se vedete un Motociclista ricambiare il saluto..
beh, non c'è nulla di strano, sapete?
tra Angeli in terra ci si saluta sempre.
Ma questo, chi ha perso le ali, non lo ricorda..
Motociclisti.. strana, meravigliosa gente!